Fra le più famose sin dall’epoca antica, le terme libere del Bullicame sono al tempo stesso un luogo di relax e benessere, ed un’attrazione storico-culturale.
Qui infatti è possibile vedere, nell’area che comprende i bagni liberi, il famoso cratere in cui l’acqua ed il fango termale fuoriescono in superficie fra bollori superficiali, bolle di gas, schizzi e intensi vapori, che facevano pensare gli antichi alle atmosfere fumose e incandescenti degli Inferi.
Attualmente, la sorgente termale è protetta da una struttura perimetrale in plexiglass, che impedisce l’accesso ai curiosi, ma al contempo lascia vedere sia il cratere di fuoriuscita, che la stele su cui sono scolpiti i versi celeberi della Divina Commedia che la menzionano.
Uscite da Viterbo verso ovest, seguendo le indicazioni per Tuscania, percorrete così la Strada Tuscanese, detta anche “stradone dell’Aeronautica” per la presenza in loco del Comando dell’Aeronautica Militare.
L’ingresso all’area dell’Aeronautica Militare è ben visibile sulla destra e, dopo averlo superato, fate un altro chilometro fino a trovare sulla sinistra, direttamente sulla via, il grande prato delle Piscine Carletti. Le Piscine Carletti si trovano proprio sull’angolo formato dalla Strada Tuscanese e la Provinciale 15 diretta allo stabilimento Terme dei Papi. Imboccate la provinciale e dopo appena cinquecento metri, svoltate a sinistra nella strada sterrata del Bullicame.
Sebbene ad accesso libero e gratuito, i bagni del Bullicame sono compresi all’interno di una zona recintata prevista a protezione dello storico cratere termale ricordato menzionato da Dante Alighieri. Questo piccolo parco termale recintato è custodito da dei volontari che implacabilmente avvisano i bagnanti, mezz’ora prima dell’ora stabilita, che l’area sta per chiudere, e devono quindi prepararsi ad uscire.
D’inverno l’area del Bullicame chiude alle 17, mentre d’estate alle 18.
Si parcheggia nello stradello sterrato di fronte all’ingresso dell’area recintata e, se non c’è posto un pò più indietro, ma solitamente non ci sono problemi in merito.
Per mangiare, non ci sono strutture ove rifocillarsi presso i bagni liberi e sicuramente sarà necessario prendere la macchina. Tuttavia, vi basterà tornare sullo stradone dell’Aeronautica per trovare qualche ristorante nel giro di un paio di chilometri, oppure rientrare direttamente dentro Viterbo che dista appena qualche chilometro dall’area dei bagni.
Se siete amanti del percorso frigidarium-calidarium, presso il Bullicame trovate due piscine: quella rotonda in cui sgorga l’acqua bollente proveniente dal cratere termale, e quella lunga e rettangolare in cui fluisce l’acqua ad una temperatura relativamente molto più bassa. Passando da una vasca all’altra otterrete un significativo effetto di riattivazione della circolazione sanguigna.
Tenete in macchina, se potete, diverse bottiglie o alti contenitori riempiti con acqua pulita per lavarsi al termine dei bagni: le acque termali del Bullicame contengono una notevole quantità di zolfo, utilissimo per la sedimentazione di un piacevole fango naturale da spalmarsi addosso, ma estremamente odoroso e tenace da lavar via. E’ quindi consigliabile darsi almeno una prima sciacquata subito, per evitare di salire in auto sporchi ed accompagnati da un odore poco piacevole.
Il bagno del Bullicame è celebre per essere stato menzionato nientemeno che da Dante Alighieri nella Divina Commedia. In particolare, il poeta fa riferimento alla caldissima sorgente termale nel Canto XIV dell’Inferno, in cui paragona i vapori sulfurei sprigionati dalle sue acque alle cupe atmosfere degli inferi.
In effetti, pare che il nome di questa polla termale derivi proprio dal fatto che, alla sorgente, le acque sono talmente calde che tendono letteralmente a “sobbollire” o, detto altrimenti, a “ bullicare”, anche per via della elevata concentrazione di gas disciolto che le fa emergere sotto forma di bolle superficiali.
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