TERME DI VITERBO
Viterbo è il capoluogo della “Tuscia”, la regione nel nord del Lazio, confinante con la Toscana e l’Umbria, anticamente abitata dagli Etruschi, popolazione di cui infatti rimangono numerosissime testimonianze archeologiche nei dintorni della città.
Sorge a circa una cinquantina di chilometri da Roma, stretta fra ben tre grandi laghi del Lazio: il lago di Bolsena, a nord, ed il laghi di Vico e di Bracciano, a sud, tutti raggiungibili entro un raggio di una ventina di chilometri.
Come arrivare:
Viterbo è ben collegata al resto d’Italia con tutti i mezzi di trasporto. In auto ci sono addirittura tre possibilità per raggiungere la città capoluogo dell’Etruria:
Rispetto agli altri mezzi di comunicazione, Viterbo è anche vicina al porto di Civitavecchia, dove attraccano traghetti da tutte le principali località della Sardegna e del versante tirrenico della penisola, ed è collegata con la linea ferroviaria alla stazione di Roma Ostiense.
Le calde acque benefiche di Viterbo sono ampiamente sfruttate sin dall’epoca etrusca, ed è per questo che, anche nel corso della successiva dominazione romana, questi bagni furono chiamati “Terme Etrusche” fino al periodo imperiale.
Le rovine delle terme romane si estendono per ben undici chilometri lungo l’antica via Cassia, nella attuale periferia di Viterbo, dove creavano tre importanti centri termali chiamati Aquae Passeris, Paliano e Bullicame. Del famoso complesso termale viterbese parlano storici eminenti come Strabone, Simmaco, Tibullo, Marziale e Scribonio Largo, medico personale dell’Imperatore Tiberio.
Le terme di Viterbo raggiungono però l’apice della loro rinomanza grazie ai pontefici che ne fecero loro meta di cura prediletta: primo fra tutti, Gregorio IX nel 1235, e successivamente Bonifacio IX, che nel 1404 vi si recò a curarsi i gravi dolori alle ossa che lo affliggevano.
Il papa che diede maggior rinomanza a questa stazione termale fu però Niccolò V, che ottenne tale beneficio ai suoi malanni, da far costruire sul luogo una lussuosa residenza in modo da potevi soggiornare in caso di necessità.
Papa Pio II vi fece realizzare successivamente lavori di ampliamento e ristrutturazione. E’ per queste speciali attenzioni riservate dai pontefici che le terme di Viterbo sono comunemente conosciute come “Bagno del Papa” o “Terme dei Papi”.
A livello storico non si può tacere anche la menzione che di queste famosissime terme ci hanno lasciato Dante e Michelangelo. Dante cita le sorgenti del Bullicame nei versi 79-81 del XIV Canto dell’Inferno, mente Michelangelo, colpito dalla bellezza di questi bagni, ne fece due disegni a penna che sono attualmente conservati presso il Museo di Vicar di Lille in Francia.
E’ per questo motivo che le terme di Viterbo rimarranno famose come “Terme dei Papi”.
Il bacino termale di Viterbo è ricchissimo di sorgenti medicamentose. In linea di massima, le acque termali che si trovano nei dintorni di Viterbo si caratterizzano per essere ipertermali, cioè molto calde (con temperature che arrivano anche sopra i 60°) e ricchissime di zolfo e azotati, sostanze che la rendono particolarmente adatta all’uso nella balneazione. L’elevato calore delle acque dipende dalla origine vulcanica dei suoli attraversati da queste fonti nel loro percorso di risalita.
Le principali proprietà terapeutiche delle acque termali di Viterbo sono quindi relative alla cura delle patologie e degli inestetismi della pelle, come psoriasi, dermatiti, flebiti, ulcere varicose ma anche semplicemente cellulite e acne.
Le principali sorgenti termali del viterbese sono:
Le terme di Viterbo sono famose soprattutto per i bagni in piscina termale, che sono diventati famosi per la loro efficacia curativa ma che, attualmente, sono frequentati soprattutto da coloro che intendono il termalismo come occasione di svago, di benessere e di relax, magari per passare una giornata o un week-end.
In particolare, Viterbo è famosa per essere la zona termale a maggior densità di piscine gratuite, alcune anche molto famose: oltre agli stabilimenti a pagamento, infatti, si possono fare bagni termali gratis presso la piscina del Bullicame, le Piscine Carletti, il Bagnaccio e le Masse di San Sisto.
Grazie alla particolare composizione di queste acque, è possibile anche farsi una sorta di trattamento scrub per la pelle con il fango naturale che si deposita naturalmente sul fondo delle vasche.
Fra i monumenti da vedere, non mancano di sicuro i siti archeologici, fra i meglio conservati in Italia. La Tuscia, il comprensorio dell’Alto Lazio ci cui Viterbo è il capoluogo, conserva infatti buona parte delle aree archeologiche relative alla civiltà etrusca.
Fra queste, si consiglia di visitare almeno la famosa necropoli di Tarquinia e gli insediamenti di Blera, Castro, Tuscania e Vejo.
Dopo le bellezze archeologiche, la principale attrazione turistica della Tuscia sono i molteplici borghi medioevali, come la famosa città di Bagnoregio, dove nacque san Bonaventura ed il curioso sperone di Civita di Bagnoregio, collegato al capoluogo comunale soltanto da una passerella in metallo, e denominata “il paese che muore” a causa dell’erosione che provoca la graduale scomparsa del blocco di tufo che la sostiene.
La stessa Tuscania, oltre che sito archeologico, rappresenta uno straordinario esempio di architettura alto-medioevale, con il Duomo e diverse altre chiese in stile romanico e l’intatta struttura delle mura che circonda il nucleo abitato.
Imperdibili anche Vitorchiano, paesino a pochi chilometri da Viterbo che poggia su uno sperone tufaceo circondato su tre lati dalle acque di un torrente ed che viene spesso usato per girare film ambientati nel medioevo (qui ad esempio sono state girate alcune scene del film “L’Armata Brancaleone”), e Caprarola, dove si trova Palazzo Farnese, una delle più importanti testimonianze dell’architettura rinascimentale-maniersita.
La Tuscia è anche una zona lacustre: da Viterbo in un’oretta di tempo si può raggiungere sia il lago di Bolsena che il Lago di Vico: il primo presenta un itinerario che comprende la città di Bolsena, con la straordinaria roccaforte medioevale e la Cattedrale che conserva le reliquie del miracoloso Corpus Domini, ma anche Montefiascone, famosa per il panorama sul lago ma soprattutto resa celebre per la novella relativa alla bontà dei suoi vini (Est! Est! Est!); il lago di Vico, invece, è un vulcano spento che ospita attualmente un bellissimo specchio lacustre in cui è possibile osservare decine di uccelli acquatici, oltre naturalmente al cono ricoperto di foresta.
Quanto alle specialità eno-gastronomiche, i dintorni di Viterbo riservano ai visitatori un olio extravergine rinomato grazie alla superba qualità delle olive coltivate in zona. Molto pregiate anche le nocciole raccolte nei paraggi, soprattutto quelle che provengono dalle rive del Lago di Vico, ed i vini bianchi, come il Montefiascone prodotto nella cittadina omonima è famoso già attorno all’anno Mille, quando diventa oggetto di una novella che narra della sua squisitezza.
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