TERME DI ANTONIMINA
Antonimina è una piccola località della Locride, il comprensorio calabrese che si estende fra le propaggini settentrionali dell’Aspromonte e il versante ionico della regione, nei dintorni della città di Locri, da cui le omonime Terme di Antonimina distano meno di una decina di chilometri.
Nonostante la sua collocazione a così poca distanza dalla costa ionica, Antonimina rientra nella provincia di Reggio Calabria, il capoluogo che dista però ben 120 di kilometri, e si trova sulla sponda opposta della costa calabrese.
Come arrivare:
La via di comunicazione percorribile in auto per arrivare ad Antonimina è la strada provinciale (Sp 1) che taglia in due la Calabria da est a ovest, collegando Gioia Tauro, sulla sponda tirrenica, a Locri, sulla sponda ionica, via Taurianova.
All’altezza dell’innesto fra Sp 1 e Sp 35, ci si immette du quest’ultima per circa 5 kilometri, fino a svoltare sulla sinistra seguendo le indicazioni per Antonimina che portano direttamente nell’abitato del centro termale.
Le acque benefiche del complesso termale di Locri sono conosciute sin da diversi secoli prima di Cristo. Gli abitanti della colonia di Locri nella Magna Grecia, infatti, collocata a valle di Antonimina, facevano arrivare queste acque per mezzo di canalizzazioni nella loro città, dove le usavano per le riconosciute proprietà terapeutiche.
La fama delle loro salubrità merita loro, in virtù dell’utilizzo nella città di Locri Epizephiri, l’appellativo di “Acque Sante Locresi”. In particolare, per tutta l’antichità fu diffusa la loro celebrità come rimedio contro la sterilità delle donne, che venivano qui a bagnarsi in caso di difficoltà di concepimento.
Le cosiddette “Acque Sante Locresi” sono classificate come acque termo-minerali, isotoniche, leggermente sulfuree e salso-solfato-alcaline con la presenza di tracce di iodio.
Queste acque sgorgano alla temperatura costante di 36° e risultano batteriologicamente pure alla fonte; posseggono proprietà lassative, colagoghe, coleretiche, colecistocinetiche e stimolanti e sono indicate per la cura di affezioni ginecologiche, bronchiti croniche e malattie della pelle.
Queste acque vengono impeiegate per trattamenti quali fanghi, bagni e, recentemente, anche come bibita nell’ambito della cura idropinica. Sono altresì utilizzate per via transmucosa con azione detergente e stimolante delle difese organiche e delle vie del ricambio, e sono dunque indicate per combattere processi di infiammazione cronica di qualunque origine.
Sono disponibili altresì irrigazioni vaginali, inalazioni caldo-umide e aerosol oltre a specifici programmi anti-stress, massaggi e trattamenti di pulizia del viso e del corpo.
Le attrazioni nei pressi della località di Antonimina sono quasi tutte legate alla sua prossimità nei confronti della città di Locri, che si trova sul versante costiero calabrese che prende il nome di Costa dei Gelsomini.
Come indica chiaramente il nome di questa riviera ionica, tipica di questi luoghi è la raccolta di questi fiori che vengono tradizionalmente utilizzati sia per motivi decorativi che per farne pregiatissimi profumi aromatizzati con le essenza di questa pianta.
Antonimina è peraltro uno dei borghi storici che ricade all’interno del suggestivo Parco Naturale dell’Aspromonte, assieme a cittadine come Bova, Gerace, Mammola e San Giorgio Morgeto, che oltre a vantare una tradizione lunghissima risalente al periodo della Magna Grecia, ed ancora percepibile nell’atmosfera delle viuzze e delle stradine, sono anche i Centri Visita della Riserva naturale.
Molte le località di interesse archeologico, prima fra tutte la città della Magna Grecia Locri Epizephiri, e poi Kaulon, per arrivare all’epoca romana con la villa Romana di Casignana e il periodo bizantino della Cattedrale di Gerace.
La zona nei dintorni di Antonimina è anche ricca di peculiarità enogastronomiche: fra le più apprezzate, l’olio extravergine di oliva della Locride, prodotto a partire da un cultivar autoctono e le differenti qualità di formaggio ivi prodotte fra cui il caciocavallo di Ciminà, la ricotta fresca di Mammola, il caprino della Limina e i due pecorini della Locride e dello Stilaro.
Notevoli anche i salumi aromatizzati al peperoncino e finocchietto selvatico e la ricetta tipica di questa zona, lo stocco di Mammola, piatto a base di stoccafisso, con salsa di pomodoro e patate, il tutto insaporito con olive.
Bagni, fanghi e trattamenti con effetti depurativi e antinfiammatori grazie alle benefiche "acque...
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