Le terme libere di Bormio prendono il nome dal grande Leonardo da Vinci, che ha lasciato testimonianza della sua visita nelle sue opere, immortalando il nome della celebre località termale nel famosissimo Codice Atlantico.
Leonardo fu inviato in Valtellina dal Duca di Milano Ludovico il Moro, per un sopralluogo che doveva essere funzionale alla regimazione idraulica del bacino dell’Adda.
I bagni liberi di Bormio si trovano a breve distanza dal Parco dello Stelvio e sono costituiti da vasche che raccolgono le acque in eccesso degli stabilimenti dei Bagni Vecchi e dei Bagni Nuovi.
Per raggiungere le terme libere delle Vasche di Leonardo, che molti abitanti della zona chiamano anche “Pozza di Leonardo” bisogna partire da Bormio in direzione del passo dello Stelvio, per poi svoltare verso Livigno. Una volta girato a sinistra verso la famosa stazione sciistica, si nota a poca distanza un sentiero chiuso alla circolazione dei veicoli da una serie di muretti decorati con vistosi graffiti. La presenza di numerose auto parcheggiate non può passare inosservata: quando notate l’assembramento di auto in sosta vuol dire che manca ancora una breve e semplice passeggiata.
Seguendo il sentiero nel bosco di costeggia il torrente; dopo un ultimo tratto in cui si cammina su una passerella affacciata sul fiume che rimane abbarbicata allo sperone roccioso, si raggiunge, sul limitare del bosco, alla pozza di Leonardo.
Il tratto di sentiero da percorrere a piedi è piuttosto breve e non presenta particolari difficoltà. L’unico ostacolo potrebbe essere rappresentato dall’ultimo tratto del percorso per coloro che soffrono di vertigini, in quanto la passerella, sebbene larga e posta a piccola altezza sul fiume, è priva di barriere di protezione.
La località in cui si trovano le terme libere di Bormio è posta in quota, dunque la temperatura è piuttosto bassa anche in estate: è dunque consigliato, tenuto conto anche dell’imprevedibilità del tempo in montagna, portarsi dietro un abbigliamento consono, possibilmente a strati (e magari un paravento).
Se siete amanti della fotografia, portatevi dietro la vostra macchina, perché la pozza di Leonardo è inserita nel contesto di una corolla di vette alpine. Si tratta quindi di un panorama veramente difficile da trovare altrove, e che avrete piacere di immortalare con qualche scatto ben fatto.
Oggi appare singolare, ma in epoca medioevale le acque dei bagni di Bormio, così preziose ai nostri occhi contemporanei, venivano usate per lavare le pecore. Questo rituale, anche se a livello inconscio, aveva probabilmente scopi non solo igienici ma anche corroboranti della salute degli animali, la cui salute si giovava, al pari di quella delle persone, dall’immersione presso le medesime vasche termali oggi usate come bagni gratuiti.
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